Storia

Le torri costiere che si innalzano isolate, a distanza pressochè regolare lungo le coste pugliesi, sono un elemento strutturante il territorio pugliese e l’intero territorio di quello che fu il Regno di Napoli. La maggior parte di esse furono costruite dagli Aragonesi tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500, quando, dopo la distruzione di Otranto (1480), la minaccia delle incursioni turche in Puglia spinse gli Spagnoli a più efficaci sistemi di difesa.

La torre del Pilone fu denominata di San Leonardo in quanto ricadeva nel terreno appartenente all’omonima chiesa, dipendenza dell’importante monastero dei Cavalieri Teutonici di San Leonardo presso Siponto.

La struttura difensiva del Pilone si presenta a pianta quadrata e a due piani. In origine quello inferiore era privo di accesso esterno, mentre il piano rialzato si raggiungeva soltanto mediante una scala di legno che poteva essere facilmente ritirata dal guardiano per impedire l’accesso ad eventuali assalitori. Sul terrazzo era abitualmente issata un’antenna alla quale era sospeso un covone di fieno o una bandiera; in caso di pericolo o di avvistamento di nemici provenienti dal mare i guardiani davano l’allarme con l’accensione del covone o con l’ammainamento della bandiera (con il suono delle campane nel caso il pericolo fosse avvistato di notte). Dato l’allarme, i guardiani avevano il tempo di abbandonare la torre e raggiungere le città fortificate dell’entroterra, a dimostrazione di come le torri costiere fossero punti di avvistamento più che postazioni difensive vere e proprie.

Nel corso del XVIII e XIX secolo, venute meno le esigenze difensive, le torri furono cedute o date in concessione a privati. Ancora oggi infatti la torre del Pilone risulta di proprietà privata.